Il mito della prima Italia by Andrea Avalli

Il mito della prima Italia by Andrea Avalli

autore:Andrea Avalli [Avalli, Andrea]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Viella Libreria Editrice
pubblicato: 2024-07-06T00:00:00+00:00


Bianchi Bandinelli e la critica del razzismo tedesco

Nel 1938, Bianchi Bandinelli vince il concorso universitario per la cattedra di Archeologia e storia dell’arte antica a Firenze. Per partecipare al concorso, l’8 ottobre 1938 dichiara «di appartenere alla razza italiana e di essere coniugato con prole», mentre dalla selezione vengono esclusi, per motivi antisemiti, Neppi Modona e Doro Levi.407 A quest’ultimo, il vincitore scrive privatamente per manifestare la propria vicinanza nonostante la persecuzione.408 Nello stesso periodo, con la destituzione di Alessandro Della Seta dalla direzione della Scuola Archeologica Italiana di Atene, Bottai e la direzione generale delle Antichità e Belle Arti offrono il posto a Bianchi Bandinelli. Inizialmente questi pensa di accettare, chiedendo un anno di tempo e conservando la cattedra universitaria fiorentina. Alla fine, però, lo studioso rifiuta l’offerta, motivando nel proprio diario la scelta con la volontà di non approfittare delle leggi antiebraiche e di non essere coinvolto nella politica estera fascista in Grecia. L’indecisione di Bianchi Bandinelli tra antirazzismo, ambizioni professionali e diffidenza per la politica continua fino alla caduta del regime: nel marzo 1941 tiene una conferenza a Berlino sull’arte romana, su invito dell’archeologo nazista Gerhart Rodenwaldt, e, dall’estate 1942, prende in considerazione con esitazione l’offerta del Ministero degli Esteri di una cattedra di Storia della civiltà italiana, da tenere a Berlino nel quadro della politica culturale dell’Asse.409

A proposito di Etruschi, lo studioso continua nel proprio approccio antirazzista. Nel 1939, su «La Critica d’Arte», sminuisce con sarcasmo sia le idee di Rosenberg che quelle di Fischer,410 ammonendo i lettori a non sottovalutare la pericolosità di queste tendenze razziste in campo storico-artistico.411 Parallelamente, Bianchi Bandinelli approfondisce la propria revisione antinazionalista della storia dell’arte antica: nel 1940 ritorna criticamente sui propri vecchi scritti sull’arte etrusca e italica, scrivendo che «a malincuore riconosciamo quelli scritti per nostri»,412 per dare infine una sistemazione definitiva alla propria posizione con l’articolo Palinodia, pubblicato nel luglio 1942 su «La Critica d’Arte». Qui lo studioso parte ammettendo che «il problema dell’arte etrusco-italica non è più così “attuale”, come lo fu tra il 1925 e il 1930», e che «la retorica dei professori e dei giornalisti» ha ormai fatto passare la voglia di discutere il tema. Anche in questa sede, inoltre, denuncia «chi ricerca nella statua non l’opera d’arte, ma la continuità del sangue». Per Bianchi Bandinelli, ormai, l’unico interesse dell’arte etrusca consiste nel suo operare variazioni estetiche su modelli greci, ottenendo però risultati provinciali e di qualità inferiore rispetto alla produzione attica coeva. Ciò che unisce l’arte siceliota, magnogreca, campana ed etrusca rispetto a quella greca, quindi, non è un unico gusto «italico», impropriamente chiamato così «anticipando una unità che non era, comunque, né politica né razziale», ma un carattere artigianale che imita superficialmente i modelli classici.413 Con questo intervento, Bianchi Bandinelli si disinteressa pubblicamente dell’arte etrusca, ridimensionandone qualità e originalità, e negando valore razziale, nazionale e politico all’identità italica. Non a caso, intorno a lui iniziano a raccogliersi alcune tendenze critiche del razzismo: nello stesso numero in cui è pubblicata la Palinodia di Bianchi



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.